La pensione è uno dei discorsi maggiormente affrontati dagli italiani ed è proprio in queste ultime ore che arriva una novità che lascia senza parole. L’età pensionabile è sempre la stessa? Ci sono dei cambiamenti che non piacerà di certo ai futuri pensionati. Scopriamo insieme che cosa sta succedendo e quali sono le novità in merito.
Il Consiglio dei Ministri ha approvato la Legge di Bilancio 2025 e, con essa, tutte quante le modifiche che porteranno gli italiani ad un malcontento generale. Il punto da sviluppare, per molti, tratta l’età pensionabile e non solo. Ci sono delle proroghe inaspettate e qualche notizia in merito alla quota 103. Facciamo chiarezza in merito.
Cosa cambia con la pensione per il 2025?
Il Governo ha discusso a lungo in questi giorni in merito alla Legge di Bilancio e alla pensione per il 2025. Tra le notizie che lasciano i cittadini italiani in allerta, c’è la proroga della quota 103, oltre che l’Opzione Donna e l’Ape Sociale. Di fatto, il discorso delle pensioni sembra nuovamente essere in stallo.
La pensione anticipata prevista per le donne lavoratrici non ha subito alcun cambiamento, con un’età contributiva di 35 anni e un’età anagrafica di 61 anni per le donne senza figli. L’Ape Sociale non ha avuto alcun impatto negativo, con la conferma di poter andare in pensione a 63 anni di età in risposta ai soliti requisiti.
È cambiato tutto per l’età pensionabile?
Come accennato, sono state prorogate alcune leggi a favore dei pensionati che desiderano lasciare il lavoro in anticipo. La quota 103 è una di queste, nonostante si pensasse il contrario, lasciando da parte la quota 41. I requisiti richiesti per accedere alla 103 sono i medesimi con importo della pensione variabile:
- aver compiuto 62 anni di età;
- 41 anni di contributi maturati nel corso degli anni.
Il discorso di tutti i pensionati si basa però sull’età pensionabile. Da tempo, infatti, si discute del fatto che dovrebbe essere anticipata e rivalutata a seconda delle condizioni. Il Governo ha messo sul tavolo delle possibilità differenti per richiederla anticipatamente, ma non tutti i soggetti rispondono ai requisiti richiesti dalla legge in vigore.
L’età minima per richiedere la pensione di vecchiaia resta 67 anni per uomini e donne, indistintamente. Secondo i termini di legge, questo requisito dovrebbe restare invariato fino al 2026 con ricalcolo in base ai dati ISTAT (sulla variazione della speranza di vita di ogni individuo). Una notizia che lascia basiti e che non vede, per ora, alcuno sbocco differente da quello passato.