Novità in vista per il Canone Rai che cambierà sicuramente prezzo dopo l’ultimo anno che ha visto uno sconto piuttosto acclamato dal governo, questo non è riuscito (o secondo alcuni non ha realmente voluto) apportare una modifica definitiva su quella che è la più famosa forma di imposta legata alla Tv, o meglio al possesso di quest’ultima.
Quanto costerà il Canone Rai? E’ qualcosa che è balzato immediatamente agli onori della cronaca proprio in queste ore ma è importante anche capire quali saranno le differenze effettive rispetto al passato e come questo potrà essere pagato, ma anche capire perchè il Canone Rai cambierà nuovamente di prezzo, come vedremo nelle prossime righe.
Nuovo prezzo
A lungo diversi esponenti dell’attuale esecutivo a poche settimane avevano ridimensionato l’intenzione di modificare presantemente il Canone Rai, che dal 2016 ha avuto un costo di 90 euro annui, dilazionati e legati alla bolletta della luce, condizione che è stata mantenuta di fatto fino al 2023: questo sistema, anzi questo schema era stato portato avanti dal Governo Renzi seguendo un’idea specifica.
Fino al 2016 infatti il tradizionale bollettino, il sistema di pagamento tradizionale del Canone Rai, che era stato praticamente ignorato da quasi tutta la popolazione, condizione che ha creato da decenni un “buco” nelle casse dello stato perchè la tassa televisiva serve naturalmente a “riempire” le spese del servizio pubblico, condizione spesso non considerata dalla cittadinanza.
Cosa cambia?
Sostanzialmente le voci che sono divenute quasi ufficiali delle ultime ore rivelano che lo stato non ha confermato il “taglio” di 20 euro annui sui 90 euro, che ha sviluppato quindi un costo scontato a 70 euro sul Canone Rai in vista del 2025. Ad evidenziarlo è un testo della Camera del governo, firmato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che non ha quindi confermato questa forma di modifica.
- Nel 2025 quindi il Canone Rai tornerà ad essere di 90 euro
- Le motivazioni sono soprattutto economiche in quanto lo stato non ha trovato o non ha considerato prioritario “coprire” con 430 milioni di euro le percentuali di sconto
Il Canone Continuerà ad essere esistente e sostanzialmente ritornerà nella formula conosciuta dal 2016, ossia in bolletta elettrica ma sempre in maniera dilazionata, in quanto questo formato ha permesso nel corso dell’ultimo decennio quantomeno di riuscire ad arrivare ad una copertura parziale per il pagamento del servizio pubblico televisivo in Italia.
Il “ritorno” a 90 euro non esclude un eventuale taglio durante il resto dell’anno, in quanto in maniera non dissimile a quello del 2024, questo potrà essere effettivamente sviluppato qualora ci sia una nuova intenzionalità e risorse aggiuntive nelle casse dello stato. Quello che però appare evidente è la necessità di preservare una forma di imposta televisiva basata sul possesso di TV.