Il gettone telefonico è stato ideato come un tipo di oggetto da una funzione unica, ossia permettere l’utilizzo di un telefono prodotto per essere compatibile con questo particolare tipo di oggeto. Oggi è qualcosa di assolutamente “passato” e non più necessario, da oltre 20 anni infatti i telefoni a gettoni non sono più utilizzati e da tempo sono stati “riciclati” questi ultimi come cose da collezionare.
Il gettone è anche un’invenzione oramai antica, al punto tale che i primi esemplari hanno quasi un secolo di vita, tenendo conto di quelli italiani, essendo stati più o meno diffusi durante il 20° secolo, non tutti hanno ovviamente lo stesso valore ma parecchi possono essere davvero considerati alla stregua di una moneta dall’ottimo valore effettivo.
I gettoni antichi
La nascita del gettone “italiano” ha una data, anzi un anno specifico, 1927, a poca distanza dalla nascita delle prime forme di concezioni statali di telefonia: molto prima della Sip, la “madre” della Telecom attuale la produzione dei telefoni era delegata a società e stabilimenti concepiti in varie zone regionali in tutta Italia, così come per il primo gettone.
Il primo modello concepito in alpacca o in zinco, ha avuto una diffusione decisamente poco concreta a causa della disponibilità molto ridotta dei telefoni a gettoni che sono divenuti già più comuni nel decennio successivo. Solo poche migliaia di persone hanno avuto la possibilità di testare i gettoni della Stipel del 1927 presso la Fiera Campionaria di Milano tenutasi proprio in quell’anno.
Quanto valgono?
La diffusione è stata poi possibile anche in altre regioni con gettoni molto diversificati in quanto società statali sono state presenti nelle altre regioni con altre egide e con prodotti diversi, per questo è interessante cercare prodotti differenti a seconda di dove ci troviamo. L’unificazione del gettone come quella della società telefonica nazionale è iniziata alla fine degli anni 50 e nel 1964 è nata la SIP. I gettoni più interessanti prima di questo periodo sono:
- Lo Stipel del 1927, che vale da circa 50 – 70 euro se in alpacca e fino a 200 euro se in zinco
- Il gettone Teti del 1935, dall’aspetto argentato e da una delle facce “zigrinate”, vale da 40 fino a 250 euro
- Il gettone Telve del 1932, attivo nelle aree del nord est del paese, dalla scalanatura laterale, oggi vale fino a 280 euro
Il gettone Set del 1934, contraddistinto invece da una forma “a stella” circolare, realizzato per il sud Italia, è particolare perchè la dicitura SET presenta una doppia differenziazione, ossia quella con la punteggiatura completa come “S.E.T.” e quella che invece, più frequentemente presenta la punteggiatura solo sulla S e sulla E, così “S.E.T”. La seconda vale circa 40-60 euro, la prima può arrivare fino a 180 euro.
Generalmente tutti i gettoni coniati dagli anni 50 e 80 sono meno rari, ma sono comunque ricercati alcuni esemplari conditi da errori di conio, presenza di elementi contraddistinti di natura diversa, sigle non presenti o presenti oltre la quantità standard oltre a tutta una serie di altri dettagli. In generale un gettone con le 4 cifre può valere da pochi euro fino a 20 – 30 euro se in Fior di Conio.