I buoni fruttiferi postali configurano una forma di risorsa che è di fatto ritornata di “moda” ma non solo a causa di un trend, ma anche e soprattutto per tutta una serie di tipologie di questi particolari strumenti finanziari che sono in grado di rappresentare una notevole percentuale di strumenti di investimento del nostro paese, che si trova in una condizione di dover emettere nuovi buoni.
Ma quali sono quelli davvero più interessanti? Ogni anno questi vengono aggiornati e rinnovati, come qualsiasi forma di obbligazione che si tratti di un buono o un libretto ma anche un BTP, da parte della Cassa Depositi e prestiti, l’entità dello stato che si occupa della gestione ma anche del calcolo di questo tipo di strumenti finanziari. Come funzionano i buoni fruttiferi e su quali conviene investire?
Il Buono fruttifero postale: cos’è?
I buoni fruttiferi postali non sono una novità praticamente per nessuno: identificano uno strumento di investimento ma anche di risparmio, che allo stesso tempo permettono di movimentare il proprio denaro evitando così la stagnazione e la perdita di valore economico effettivo dei propri soldi. Infatti ogni buono fruttifero si chiama così perchè genera interessi fissi e netti.
Questi sono calcolati in percentuale, come strumento sono facili da utilizzare, essendo possibile iniziare un Buono fruttifero anche su piccole somme, questi hanno una scadenza massima definita, ma possono essere riscattati in qualsiasi momento, oltre ad essere gestiti sia fisicamente negli Uffici Postali ma anche nella forma non fisica ossia digitale. Quali scegliere?
Quali sono i Buoni Fruttiferi più interessanti
Nel corso degli anni infatti sono stati concepiti tanti tipi di Buoni Fruttiferi postali per ogni forma di utenza possibile, così da abbracciare un compendio di persone quanto più ampio e diversificato possibile. Alcune tipologie hanno una scadenza medio lunga, altri invece sono sviluppati in modo da essere riscattati in relativamente pochi anni. Ecco quelli più interessanti.
- Il Buono Ordinario dalla scadenza di 20 anni con rendimento annuo fisso e netto del 2,75 %
- Il Buono 3×2 con tassi fissi e crescenti, scadenza fino a 6 anni con la possibilità di ottenere il riconoscimento del rimborso già da 3 anni
- Il Buono 3×4 dalla scadenza massima di 12 anni e rendimento annuo lordo alla scadenza del 2 % con riconoscimento di interessi ad anni regolari
- Buono 4 anni Plus, a scadenza di 4 anni che permette di chiedere il rimborso in qualsiasi momento
- Buono Minori con scadenza alla maggiore età del minore, sotto scrivibile dal parente o da un conoscente con rendimento annuo fino al 4 %
Tutti questi ed anche altri sono sottoscrivibili sia online sia attraverso un qualsiasi ufficio postale abilitato al servizio, ma esistono anche varianti specificamente concepite per essere sottoscritte esclusivamente in ufficio postale ad esempio quello Soluzione Eredità che è concepito apposta per chi è un beneficiario di un provvedimento di successione con le Poste.
I Buoni vanno tutti in prescrizione entro dieci anni dalla scadenza, quindi se entro questa data non viene chiesto il rimborso sostanzialment si perde l’investimento iniziale e gli interessi accumulati. Allo stesso modo va ricordato che esclusivamente sulle percentuali guadagnate con gli interessi è previsto una detrazione fiscale pari al 12,5 %.