Una moneta da 1 centesimo non è apparentemente qualcosa di così interessante da essere in grado di modificare la nostra concezione di collezionista, ma anche in numismatica, l’apparenza inganna e può essere portata ad essere modificata in vari contesti: anche una moneta dal valore nominale “minore” infatti può essere assolutamente in grado di valere cifre importanti.
Anche non guardando semplicemente al centesimo di euro, di fatto mai davvero impiegato anche durante i primi anni di circolazione della valuta europea, ma anche quelli concepiti nelle decadi precedenti, il centesimo ha anche evidenziato in altri stati la “dispersione” del potere d’acquisto delle singole forme di moneta e banconota. Ma in alcuni casi possono davvero arricchirci.
Il centesimo di valore
Nonostante costituiscano la forma “minore” di un taglio monetario, le monete da 1 centesimo sono estremamente importanti, quasi decisive per la definizione anche nominale di una valuta. Sicuramente è facile legare questa moneta a qualcosa di non così utile, di poco valore e forse anche fastidioso al punto che nessuno in pratica le utilizza da molti anni, ma esistono casi come quello del centesimo sbagliato.
E’ il nome di una celeberrima forma di errore di conio, realizzata tra l’altro in Italia e riguardante una misteriosa quanto ridotta tiratura di monete da 1 centesimo di euro che però hanno la Mole Antonelliana di Torino invece di Castel Del Monte, sostanzialmente ha la “faccia” sbagliata, che si trova naturalmente sulle monete da 2 centesimi. Il valore di questa moneta ha raggiunto anche cifre superiori a 6.600 euro.
Monete da 1 centesimo antiche
Sicuramente un bel gruzzolo ma teoricamente non ancora abbastanza se si considerano emissioni molto più antiche che riguardano le monete da 1 centesimo di lira, totalmente dismesse già prima della fine della seconda guerra mondiale proprio a causa di un valore facciale oramai così esiguo da non essere utile. Comuni però almeno nella prima metà di Novecento come:
- Le monete con Vittorio Emanuele II diffuse dal 1861
- Le monete con Vittorio Emanuele III diffuse da inizio 900
- Le monete con Umberto I diffuse dalla fine dell’Ottocento fino al 1901
Tutte queste recavano il volto del re e sono ancora oggi riconoscibili dall’aspetto color rame oltre che da dimensioni decisamente piccole, ad esempio quelle con Vittorio Emanuele III sono state sviluppate in due versioni, la prima riconoscibile dalla scritta in lettere del valore su uno dei lati, e che può valere fino a 500 euro se in Fior di Conio.
La seconda invece reca una figura femminile nota come Prora sull’altro lato opposto a quello del volto del sovrano, coniata fino alla fine della prima guerra mondiale. Questo tipo di esemplare non è rarissimo in senso generale da trovare nonostante l’età ma costituisce comunque qualcosa di difficilissimo da “scovare” in ottimo stato, 1 moneta di questo tipo in Fior di Conio può superare i 7000 euro.